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Poesie > giovedì 21 giugno 2012 - #638
Approssimazione
Carlo Di Legge
La notte impallidisce, il giorno svela cose.
Poi sarA? la sua volta,
e cederA? alla notte.
Dove sono le esperienze della notte, dove i vissuti giorni?
Dici: sono stati, coma??A?N vero che sei qui:
lasciano tracce a??g
ma quasi stenti a crederci a??g sfumano,
come distanza che cresca a??g e dove sono, adesso?
Si presentano, nel luogo, i volti diversi,
profilati dal chiaro della??alba
sopra i nascondigli della notte.

Escono i ricordi a mormorare: qui ca??incontrammo,
qui parlammo, fummo insieme. LaggiA1; o lontano,
dove sai tu;
poi dileguano con il loro mistero,
non piA1 grande della??essere qui.
Talora sembra ritornino,
se a volte percorri quei luoghi e sa??affacciano volti perduti;
le tue mappe sono calde di luoghi disuguali.
O del presente
vai spiando, nella??attimo,
la??andare,
o il venire.

A? il caso di questa solenne cerimonia da??imbrunire a??g
scendendo il fresco
la bellezza sfuma nella??azzurro
avvolgendosi in sciarpe di nebbia
colorate di tramonto.
Qui ti rigeneri, nella??ora della sera,
nella calma cosA?? alta e pura a??g
stesse montagne, stessi boschi, e non gli stessi a??g
gli stessi luoghi, e altri,
boschi di foglie secche, boschi di turgidi profumi,
sa??intrecciano a stagioni le stagioni
nella selva inestricabile del tempo.
CiA2 cha??A?N stato una volta,
ciA2 che adesso non ca??A?N.
Nostalgico ripensi: eppure senti che ta??approssimi a dolcezze
che porta il silenzioso mare che ta??avvolge,
sorgente da??esperienza e da??esistenza.

La??apparire A?N domanda evidente:
non hai risposta, viandante a??g
solo un tratto per volta a te si mostra.


PiA1 che mai questa A?N la??ora.

Carica da??ogni cosa e misura da??ogni niente,
come una maestA? serena e placata,
impalpabile roccia impenetrabile,
e silenzi.


.


20.6.2012