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Squarci > giovedì 31 maggio 2012 - #373
Geometra Bruno Roversi...
Valerio Bruner
Geometra Bruno Roversi, Generale delle Armate Bretoniane

Era tutto pronto. Mise la sveglia alle 6.45 e si infilA2 sotto le coperte. Anna aveva messo a letto i bambini e dormiva giA? da un paio da??ore. RipensA2 soddisfatto ai preparativi che aveva minuziosamente organizzato per tutto il pomeriggio. Domani sarebbe stato il grande giorno, la grande sfida, la battaglia della vita contro il suo acerrimo nemico e collega di lavoro Ragioniere Antonio Piscazzi. Era troppo eccitato per dormire. Si impose di rilassarsi ma non ci riuscA??, doveva dare un ultimo sguardo al suo esercito prima di addormentarsi. Doveva parlare alle truppe, incoraggiare gli uomini la notte prima della battaglia, esaltare il coraggio dei suoi campioni.AllontanA2 delicatamente le coperte cercando di non svegliare Anna che di sicuro non avrebbe compreso il suo impeto militare. CalzA2 le ciabatte, si alzA2 e infilA2 la vestaglia da camera. Socchiuse piano la porta e si diresse fiero ed impettito verso la stanza in fondo al corridoio. AppoggiA2 la??orecchio alla porta, non sentA?? nessun rumore. a??Benea?? pensA2 a??stanno giA? dormendo, prodi guerrieri. Sanno che il riposo A?N importante la notte prima della battaglia.a?? Orgoglioso del comportamento dei suoi uomini girA2 la maniglia ed entrA2.La??aria era fredda, qualcuno aveva lasciato il balcone aperto. RabbrividA?? maledicendo ad ogni passo quella stupida di sua moglie. Doveva essere stata lei. Quante volte le aveva detto di non entrare in quella stanza senza il suo permesso. Chiuse la??ampio finestrone e si ripromise di fargliela pagare. Diede una??occhiata in giro per vedere se tutto era ancora allo stesso posto. Da domani avrebbe girato con la chiave della porta appesa al collo, cosicchAc nessuno avrebbe potuto fare danni in sua assenza. Una rabbia primordiale si stava impossessando di lui, rischiando di annebbiargli la mente. Come si era azzardata quella donna ad entrare senza il suo permesso? Era una pazza incosciente. Non volle nemmeno lontanamente pensare ai danni che avrebbero potuto fare i bambini se fossero sgattaiolati nella stanza mentre Anna ficcava il naso nei suoi affari. Sentii un formicolio alle mani, avrebbe voluto serrarle intorno alla gola di sua moglie e stringere forte. Fece un lungo respiro e si calmA2. Gli uomini non dovevano vedere il loro generale preda delle emozioni. Li avrebbe agitati inutilmente, avrebbero dubitato di lui.Si avvicinA2 al grande tavolo rettangolare al centro della stanza, vi appoggiA2 una mano sopra per tastare il campo di battaglia. Gli occhi gli si riempirono di gioia ad osservarli. In prima linea erano schierati cinquanta Armigeri armati di picca a??g costituivano la parte sacrificabile della??esercito, quella da mandare al massacro perdistrarre il nemico. GuardA2 quegli uomini con la casacca a strisce blu e rosse, i colori della casa reale, pensando a quanti avrebbero perso la vita nello scontro di domani. CercA2 di non pensarci troppo, da??altronde un generale doveva essere cinico e calcolatore se voleva vincere la guerra. Due manipoli da venti Cavalieri del Regno erano disposti ai lati dello schieramento nella tipica formazione a lancia, che gli avrebbe permesso di sfondare le linee nemiche al primo impatto caricandole sui fianchi. Intorno alla chiesa diroccata, che offriva un ottimo riparo dalle truppe nemiche, aveva suddiviso sessanta Arcieri in tre gruppi da venti. Aveva preferito disporli come Schermagliatori, un assetto che gli avrebbe garantito una certa sicurezza dalle catapulte e dalle baliste del Ragionier Piscazzi.A una ventina di centimetri dal grosso della??esercito si trovavano le sue truppe scelte: trenta Cavalieri della Cerca armati di pesanti spadoni e cinquanta Cavalieri del Graal, la truppa di elite alla quale nessun avversario poteva resistere. Due grossi trabucchi e dieci Cavalieri in groppa a cavalli alati terminavano il suo prode ed imponente esercito di Bretonnia. CercA2 con lo sguardo i suoi campioni, li individuA2 e li prese da parte a??g ciA2 che un generale diceva ai suoi secondi in campo non poteva essere ascoltato dai semplici soldati.a??Miei prodia?? esordA?? fieramente a??domani saremo chiamati a respingere le orde del Caos, il male incarnato. Non mi aspetto da voi meno di quanto abbiate fatto nelle precedenti battaglie: coraggio, onore e disciplina. Cavalchiamo insieme verso la vittoria!a?? concluse con la voce rotta dalla??emozione. Ora era davvero tutto pronto. Rimise i campioni tra i ranghi, chiuse a chiave la porta e andA2 a dormire sereno.Il suono della sveglia fu il rumore piA1 dolce che avesse mai udito. Si sentiva forte e riposato. SvegliA2 Anna perchAc gli preparasse una colazione sostanziosa mentre lui andava a farsi una doccia e vestirsi prima della??arrivo del generale nemico.a??E mi raccomandoa?? aggiunse mentre sua moglie si infilava la vestaglia da camera ancora assonnata a??dato che A?N domenica e non ca??A?N scuola non voglio nessuno tra i piedi, nAc te nAc i bambini mentre sono con il Ragioniere nello studio. Hai capito bene?a??a??SA?? sA?? Bruno ho capito, ho capitoa?? gli disse mentre scendeva le scale per andare in cucina.Si lavA2 e si preparA2 con calma, scese in cucina e consumA2 una colazione abbondante a base di uova strapazzate e pancetta croccante. Bevve una tazza di caffA?N e guardA2 la??orologio: le 8.00. Bene. Aveva ancora due ore per rivedere il piano di battaglia e riesaminare la strategia da usare prima che Piscazzi bussasse alla porta.SalA?? velocemente le scale, entrA2 nello studio e si richiuse la porta alle spalle. Con gesti meccanici, come faceva prima di ogni scontro, si avvicinA2 alla rastrelliera delle armi a??g aveva speso un patrimonio per collezionare le lame piA1 pregiate a??g prese una lunga spada normanna e andA2 verso la poltrona accanto al manichino che indossava una??armatura medioevale. Se la??era fatta fare su misura da un famoso fabbro toscano. AppoggiA2 la spada lunga alla poltrona e prese il grande elmo a forma di testa di leone. Lo infilA2 e si sedette a pensare.Era talmente assorto che non si accorse della??arrivo del Ragioniere. Fu Anna ad avvisarlo. La povera donna trasalA?? nel vedere il marito aprire la porta con indosso quella??enorme elmo dalla folta criniera rossa.a??Che ca??A?N? Che vuoi?a?? la voce metallica e attutita a causa della??elmo.a??Ca??A?N il Ragioner Piscazzi, Bruno.a??a??Bene, bene. Che aspetti fallo accomodare su!a?? le berciA2 come si fa ad una mucca per costringerla ad entrare nella stalla.a??Vado, vadoa?? rispose la donna avviandosi verso le scale. La guardA2 scendere: aveva anche le fattezze di una vacca, non potA?N fare a meno di pensare.Prese posto accanto al tavolo a aspettA2 il nemico.Il Ragioner Piscazzi, un uomo alto e dinoccolato con pochi capelli in testa e il naso adunco, sembrava un avvoltoio famelico. EntrA2 a passi spediti nello studio con in mano una valigetta nera contenente le sue truppe del Caos.a??Buongiorno Geometra Roversia?? Piscazzi lo salutA2 stringendogli la mano a??o devo chiamarla Sir Bruno?a?? Il sorriso che gli rivolse era odioso quasi quanto la mano sudaticcia e la stretta molle. Quella??omuncolo non aveva nulla di un generale, pensA2 Bruno. ProvA2 una piacevole sensazione immaginando di staccargli la testa con un fendente di spada.a??Non faccia lo spiritoso Ragioniere! Oggi siamo nemici se lo ricordi. Forza disponga le sue truppe sul tavolo, si sbrighi!a??La??uomo parve risentito dalla quella risposta, ma non disse nulla. Gli si poteva leggere una rabbia recondita sotto le sopracciglia cespugliose. a??Benea?? pensA2 Bruno a??cosA?? combatterA? impulsivamente e perderA?.a??Piscazzi sistemA2 ordinatamente le proprie truppe sul grande tavolo da gioco. Disponeva di un enorme armata di Guerrieri e Cavalieri del Caos armati di mazze espade gigantesche in groppa a bestie fameliche. TirA2 fuori dalla valigetta le temute catapulte e baliste con le quali avrebbe decimato gli Arcieri Bretoniani prima che potessero scoccare. Seguirono i Barbari delle montagne su dei grossi carri da guerra e giganti campioni dalle armature lucide e nere. Per ultimi collocA2 sul tavolo dieci grossi demoni dalla??aspetto antropomorfo. Quelli erano i piA1 temibili, avrebbero potuto sbaragliare le sue truppe in un batter baleno. Doveva rimanere calmo. Si impose di rimanere calmo.a??Diamo inizio allo scontro Geometraa?? disse Piscazzi con un ghigno malefico a??oggi si decide il campione di Warhammer. A lei la prima mossa!a??Fu uno scontro epico. Il Bene si scontrA2 con il Male, la Luce respinse le Tenebre. Le truppe avanzarono, i cavalieri alzarono alti gli stendardi e si lanciarono alla carica dei demoni, le frecce oscurarono il cielo, i carri mieterono i fanti come spighe di grano. Gli uomini combatterono e morirono al comando dei loro abili generali. Dopo tre ore ininterrotte di gioco i Bretoniani di Bruno stavano avendo la meglio. Nonostante avesse perso i trabucchi, tutti gli Arcieri e buona parte dei Cavalieri del Regno e degli Armigeri, il Geometra Roversi poteva ancora contare sulla fitta schiera di Cavalieri del Graal affiancati dai Cavalieri sui Pegasi. Il Ragionier Piscazzi invece era allo stremo delle forze e gli restavano solo due demoni e pochi manipoli di Guerrieri appiedati.a??La vittoria A?N mia!a?? pensA2 Bruno lanciando i dadi per la carica decisiva. E in quel momento, proprio mentre mandava avanti la cavalleria per il colpo finale, i bambini entrarono correndo nella stanza inseguendosi la??un la??altro. Tommaso, il piA1 piccolo, rovinA2 addosso al padre facendogli perdere la??equilibrio. Per non cadere la??uomo si appoggiA2 al tavolo da gioco facendolo ribaltare, scaraventando al suolo tutti i soldatini, vivi e non mentre il Ragionier Piscazzi cercava di salvare goffamente le sue preziose miniature di metallo.Si rimise in piedi in preda ad una furia cieca che si era impossessata di lui. Prese il bambino per il collo della camicia e gli assestA2 un paio di schiaffi. Il piccolo iniziA2 a piangere piA1 per lo sguardo negli occhi del padre che per i ceffoni ricevuti.a??Anna!!!! Vieni a prenderti questi due idioti! Guarda cosa hanno combinato!!!!! Annaaaaaaa!!!!a?? urlA2 cosA?? forte che per poco gli occhi non gli schizzarono fuori dalle orbite.a??Si calmi Geometra si calmia?? intervenne Piscazzi reggendo le miniature che era riuscito a salvare dal disastro a??A?N solo una partita, la rifaremo la settimana prossima non si preoccupi.a??Era come sordo alle parole del collega. Continuava a pensare che era tutta colpa sua perchAc si era dimenticato di chiudere la porta a chiave. Era stata quella??idiota di Anna a distrarlo e a farglielo dimenticare e ora era tutto perduto. Quella puttana e quei mocciosi avevano mandato in fumo il suo sogno di vittoria. E quel mentecatto del ragioniere voleva rimandare la partita perchAc sapeva che avrebbe perso. Doveva fare qualcosa, non poteva lasciare impunito un simile affronto, gli uomini non lo avrebbero piA1 rispettato.Si alzA2 e corse senza pensarci verso la spada appoggiata alla poltrona. La prese e puntA2 Piscazzi, gli occhi iniettati di sangue.a??Geometra ma cosa fa? Ea?? pazzo? Guardi chea?|.a??Gli staccA2 la testa con colpo preciso a??g come aveva sognato di fare tante volte a??g prima che quello potesse finire la frase. Il corpo privo di vita si accasciA2 al suolo in uno spruzzo di sangue che imbrattA2 il muro alle sue spalle. Una lunga scia rossa iniziA2 ad allargarsi sotto il cadavere. I bambini rimasero impietriti dalla scena, incapaci di realizzare cosa sarebbe successo. Morirono cosA??, senza piangere o urlare. ScavalcA2 i corpi privi di vita dei suoi due figli e scese le scale, incrociando Anna sul suo cammino.a??Bruno che hai fatto?a?? la??espressione incredula di lei si trasformA2 in terrore puro quando vide il marito sporco di sangue, la lama appiccicosa e imbrattata di cervello e capelli.a??Ti avevo detto di tenerli lontani!!!a?? urlA2 con tutta la sua forza mentre le calava la spada sulla testa aprendola in due come un cocomero. Il corpo della donna rotolA2 giA1 per le scale con un tonfo, la spada ancora incastrata nella testa.RitornA2 lentamente nello studio, cercando di non mettere i piedi nelle pozze di sangue che avevano reso il pavimento infido e scivoloso. RecuperA2 i suoi campioni, li ripulA?? del sangue che gli nascondeva le fattezze e i colori e li allineA2 sulla scrivania dove passava intere notti ad assemblare e dipingere le sue truppe. Si sedette e li osservA2. RipensA2 alla frase del finale de I Cavalieri che fecero la??impresa di Pupi Avati. Li accarezzA2 e disse orgogliosamente: a?? Miei prodi abbiamo portato a casa la vittoria.a??