Varcando la soglia della locanda si era investiti dalla puzza acre della birra mista a quella ancor piA1 disgustosa del vomito. Qui una ventina di soldati del IV Reggimento di Fanteria di linea di Sua Altezza Reale il Duca di Cumberland si era riunita ancora una volta per celebrare la vittoria della??esercito inglese sugli uomini dei clan. Nei giorni successivi alla battaglia avevano messo a ferro e fuoco la cittA?, stuprando le donne e uccidendo quelli che opponevano resistenza. E ora cantavano ubriachi mentre il vecchio locandiere si affannava a riempire boccali di birra scura, senza mai distogliere lo sguardo dalle sue due figlie che servivano i soldati. Aveva cercato di mandarle via ma Richard il Toro glielo aveva impedito e ora la??uomo era costretto a sopportare in silenzio i commenti e le molestie che la truppa riservava alle ragazze. Erano trascorsi giA? tre giorni dal combattimento ma stavano ancora festeggiando come se tutto fosse accaduto quella mattina stessa. Era stato uno scontro memorabile, cosA?? aveva detto il Tenente Colonnello Rich guardando gli scozzesi superstiti fuggire a gambe levate prima che venissero raggiunti e falciati dai Dragoni di Lord Mark Kerr. La veritA? perA2 era una??altra, Dick lo sapeva ma allo stesso tempo si guardava bene dal parlarne con i suoi compagni da??arme.
Era seduto su una panca insieme a George e William, questa??ultimo talmente ubriaco che non riusciva a finire una frase senza vomitarsi addosso. Lo guardava e
non poteva fare a meno di sorridere. Dopotutto se non fosse stato per lui a questa??ora il suo amico sarebbe morto, il petto squarciato dallo spadone di uno di quei montanari. Ricordava bene la scena, impressa vivida nella sua memoria. William che perdeva il fucile di mano, il bestione barbuto che lo sovrastava sollevando una lama gigantesca. Tutto era durato il tempo di un respiro. Aveva intercettato il colpo di spada che calava sul suo compagno colpendo poi lo scozzese in faccia con il calcio del fucile. La??avversario era caduto in ginocchio frastornato dal colpo mentre William si rialzava, i calzoni fradici di piscio. Non avrebbe mai piA1 dimenticato lo sguardo di terrore che aveva letto negli occhi della??uomo mentre gli affondava la baionetta nella gola. La lama aveva attraversato muscoli e carne squarciando la giugulare. Il guerriero scozzese, un attimo prima cosA?? spavaldo e imponente, si era accasciato al suolo portandosi le mani alla gola quasi a voler fermare la??emorragia, gli occhi sbarrati nella lenta agonia che precede la morte. Poi una seconda salva di moschetti e il suo corpo era scomparso in una nube di zolfo. Fu riportato alla realtA? da William che gli stava urlando nelle orecchie, tirandolo per la manica della giubba.
a??Amico mioa?? disse sollevando il boccale a?? brindo alla tua salute! A Dick che mi ha salvato dalla mannaia di un chiavapecore!a??
a??A Dick e alla nostra vittoria!a?? gli fece eco George.
Bevve anche lui. La birra era densa, forte e aveva un sapore orribile. Iniziava a girargli la testa. Si voltA2 ad osservare i suoi compagni da??arme, i soldati del IV, la??unico Reggimento ad aver incrociato le armi con i temibili Highlanders. La maggior parte di loro era alla prima battaglia, molti non avevano mai imbracciato un fucile prima di allora eppure avevano vinto. Ma non per merito loro. Vide Robert il Toro, un gigante dai capelli corvini e la mascella squadrata, intento a fare a pugni con Jonathan, soprannominato lo Sterminatore di scozzesi per quanti ne aveva uccisi quel giorno. Il ragazzo aveva abbattuto il capo del clan MacGillyvrays e ora se ne andava in giro ostentando una Claymore alta quanto lui. Dick si chiedeva se il confronto avesse avuto il medesimo esito se Jonathan non avesse avuto il moschetto dalla sua. Non riusciva a partecipare di quella??euforia, forse perchAc sapeva che i veri coraggiosi erano loro - gli Highlanders - i cui corpi giacevano ora ammassati in qualche fossa comune.
Ricordava il loro urlo di battaglia mentre si lanciavano alla carica armati di spada e scudo, i loro volti, gli sguardi cosA?? pieni di odio. Non si erano fermati nemmeno dopo che la prima salva ne aveva uccisi la metA?, avevano continuato ad avanzare. Se lo scontro si fosse svolto alla??arma bianca li avrebbero massacrati, Dick ne era certo. Avevano vinto solo grazie alla??artiglieria che aveva decimato gli scozzesi
ancora in piedi. Improvvisamente gli venne in mente Robin, un ragazzo con cui aveva stretto amicizia durante la marcia verso Nairn. Aveva quattordici, forse sedici anni e per tutto il tragitto non aveva fatto altro che parlargli della sua casa a Brighton e dei gabbiani che al mattino sorvolavano la??oceano alla ricerca di cibo. Robin era morto piangendo, dopo che uno scozzese giovane quanto lui gli aveva squarciato il ventre con una??ascia. Il ragazzo era crollato al suolo cercando di contenere le viscere che gli fuoriuscivano dalla ferita. Poi qualcuno gli aveva sfondato il cranio con una mazza ferrata e le grida di dolore erano terminate. Di notte poteva sentire ancora la??eco delle urla di quel ragazzo che desiderava solo ritornare alla sua casa in riva alla??oceano.
AlzA2 il boccale e silenziosamente brindA2 a Robin e a quelli come lui caduti sul campo di battaglia di Culloden. Stava per ordinare della??altra birra quando notA2 tre uomini fermi sulla soglia della locanda. Indossavano mantelli lunghi e logori, i volti nascosti dai cappucci per ripararsi dalla pioggia martellante. Uno portava una cetra a tracolla mentre gli altri due reggevano dei grossi tamburi. a??Devono essere dei cantastorie alla ricerca di qualche moneta per pagarsi da berea?? pensA2 Dick a??e con il trambusto che viene dalla locanda hanno pensato bene di racimolare qualcosaa??. Li vide scambiare due parole con il locandiere che gli indicA2 una panca accanto al focolare. In una??altra vita avrebbe imparato a suonare la cetra. Era meglio essere un cantastorie che un soldato. Mentre ci rifletteva su, il piA1 alto dei tre balzA2 in piedi su un tavolo scaraventando a terra intere caraffe di birra che andarono a frantumarsi al suolo. Sotto gli sguardi perplessi dei presenti si schiarA?? la voce ed esordA??:
a??Prodi guerrieri qui riuniti, grandi storie si cantano su di voi per la Scozia tutta! Da Edimburgo a Inverness non ca??A?N uomo che non tremi alla??udire delle gesta del IV Reggimento di Fanteria e del suo comandante, il prode Sir Robert Rich! Brindo a voi dunque eroi di Culloden!a??
La sue parole avevano attirato la??attenzione di tutti soldati a??g almeno di quelli che ancora non si erano addormentati con la faccia nel vomito a??g che si girarono a guardare la??uomo misterioso che le aveva pronunciate.
a??Chi diavolo sei?a?? lo apostrofA2 Stephen il Guercio asciugandosi la bocca con la manica della giubba a??Sei per caso uno di quegli straccioni in gonnellino che ha voglia di crepare?a?? e gli scaraventA2 contro il boccale mancando di gran lunga il bersaglio. In compenso centrA2 alla testa una delle figlie del locandiere facendola cadere insieme al vassoio che stava portando. La scena fu salutata da una risata generale, che divenne ancora piA1 forte quando il padre, per soccorrere la figlia, scivolA2 sul pavimento inzuppato di birra e vomito.
a??No coraggioso Stephen Terrore di donne e bambinia?? proseguA?? la??incappucciato come se nulla fosse successo a??sono solo un umile cantastorie che ha composto una ballata in onore della vostra vittoria.a??
Da sotto il cappuccio Dick intravide un sorriso beffardo. a??Vi chiedo solo che prestiate attenzione e che se il canto sarA? di vostro gradimento ci farete dono di una moneta. In caso contrario incatenateci pure e gettateci in una segreta!a?? E prese la cetra che giaceva accanto al focolare.
a??Se non la smetti di berciare cantastorie ti strappo via le palle e te le faccio ingoiarea?? irruppe Paul, un uomo basso e tarchiato dal labbro leporino e il mento sfuggente a??canta ora!a??
a??Ai vostri ordini messerea?? disse di rimando il misterioso menestrello divertito dalla reazione del soldato. Quindi pizzicA2 le corde dello strumento e iniziA2 a cantare, accompagnato dal suono dei grossi tamburi.
La Ballata del Drago e del Leone
Se mai un giorno per questi verdi campi ti ritroverai,
alla??ombra di quella fronda siediti ad ascoltare.
Voci da lungo tempo sopite per te torneranno a cantare.
Un canto antico di anime prodi che per amor di libertA?
da questa vita anzitempo si dipartirono.
Ti canteranno di un addio alla rocciosa dimora
dove una donna attende e nella??attesa non A?N sola.
Ti canteranno di occhi innocenti che a caro prezzo
impararono come il coraggio la??animo possa abbandonare.
Ti canteranno della fiamma che la??acciaio non puA2 soffocare
perchAc quando dei padri il sangue verranno a macchiare
altro sangue sarai chiamato a versare.
Improvvisamente i tamburi presero a suonare ad un ritmo sempre piA1 cadenzato e profondo, che ricordava la marcia militare scozzese. Dick vide il cantore poggiare la cetra sul tavolo. Qualcosa non tornava, un dubbio che perA2 i suoi compagni non sembravano condividere dal momento che si limitarono a ridere sguaiatamente, scambiandosi sguardi divertiti. Nessuno accennA2 a reagire e il cantastorie proseguA?? assumendo un tono solenne.
Udite il canto della??eroe tradito
che dal solitario ponte mille e piA1 ne respinse.
Udite il ruggito del leone
che ben piA1 fiero del drago A?N da domare.
Ascoltate il lamento della pietra che paziente attende
di tornare i re ad incoronare.
E imparate al fine che di libertA? il canto
non si puA2 dimenticare
finchAc i suoi eroi lo seguiranno a cantare.
FinchAc il sole splenderA? su questi verdi campi
e qualcuno di nuovo si siederA? ad ascoltare,
nemmeno la Morte le gesta umane potrA? cancellare.
I tamburi tacquero.
CiA2 che accadde in seguito gli apparve sfocato e distorto, come se stesse osservando la scena in lontananza attraverso una finestra. Dick vide la??anziano oste andare verso la porta della locanda e chiuderla a chiave. Fu solo allora che capA??. Il primo a cadere fu Stephen il Guercio, la testa spaccata in due da una??ascia lanciata dalla??uomo che suonava il tamburo. Questi corse poi verso Jonathan impugnando una daga e urlando qualcosa come Alba gu Brath (espressione in gaelico che significa Scozia per sempre) . Lo Sterminatore di scozzesi era troppo ubriaco e malfermo sulle
gambe per reagire e morA?? soffocando nel suo stesso sangue. Paul che gli sedeva accanto impugnA2 la terzetta puntandola verso la??assalitore, ma il cantastorie - un uomo gigantesco armato di un enorme spadone a due mani a??g gli staccA2 la testa prima che potesse premere il grilletto. George nel frattempo aveva cercato di raggiungere la porta, ma era stato abbattuto da un colpo di mazzafrusto al cranio sferratogli dal terzo Highlander. Uno ad uno tutti i soldati del IV Reggimento di Fanteria di linea caddero sotto i colpi mortali dei guerrieri scozzesi, troppo ubriachi e arroganti per cogliere le velate minacce di un semplice cantastorie. La sorte peggiore era toccata a Robert il Toro, trafitto alle spalle da una delle figlie della??oste che impugnava un grosso spiedo da cucina. Dick rimase immobile, la paura gli aveva attanagliato il cuore mentre i suoi compagni venivano massacrati sotto i suoi occhi. Il pavimento della locanda era rosso di sangue.
I cadaveri vennero privati dei genitali che furono raccolti e sistemati in delle ceste di vimini. I loro corpi straziati e mutilati furono poi ammassati nella locanda che venne data alle fiamme. A Dick gli scozzesi non riservarono lo stesso trattamento. Gli risparmiarono la vita perchAc potesse tornare in Inghilterra con le ceste contenenti le virilitA? dei suoi compagni da mostrare come monito a sua maestA? Giorgio II da??Inghilterra affinchAc sapesse che in Scozia il canto di libertA? non era stato ancora dimenticato. Di lui non si seppe piA1 niente.
Ma cari lettori, non affannatevi a cercare documenti che narrino di questo episodio. La versione ufficiale A?N che dopo la battaglia di Culloden fu proibito in Scozia la??uso del gaelico, cosA?? come del kilt e della cornamusa. Gli storiografi si limitano a riportare gli atti di cruenta repressione perpetrati dal Duca di Cumberland, che fu cosA?? spietato verso il popolo scozzese da guadagnarsi la??appellativo di Billy il Macellaio. Ma nessun documento ufficiale o libro di storia menzionerA? mai che la reazione inglese fu la risposta a quello che accadde la notte del 19 aprile 1746, nella piccola locanda sulla sponda occidentale del fiume Ness, dove tre poeti guerrieri sterminarono i prodi soldati del IV Reggimento di Fanteria inglese.