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Poesie > giovedì 10 gennaio 2013 - #536
Quale musica, mia solitudine?
Lucia Vitelli
Nessun indizio ci accomuna,

ma

la solitudine ci rende somiglianti:

magnifica

le nostre rughe

come filari di antiche vigne.


La penombra

schiude

aquiloni da??indifferenza.

Dopo che bufere e brine

hanno mutato la forma della vigna,

il contadino non dispera,

con calma lega i rami superstiti.


La luna, col suo occhio di perla,

addormenta la memoria senza fondo.


La solitudine ci riunisce

con le foglie nel suo orto.

Le parole si spengono piano.


Restare in ascolto

A?N la nostra ricchezza.