Io chiamo il cristianesimo unica grande maledizione,
unica grande intima perversione, unico grande istinto di vendetta [...]
Io lo chiamo unico imperituro marchio d'abominio dell'umanitA?...a??
F. Nietzsche
Di lA?? a poco sarebbe piovuto. Il cielo alla??orizzonte era diventato color della??acciaio e il rombo sordo dei tuoni che si appressavano era cupo come i rantoli di agonia di un Leviatano morente. Un presagio di morte viaggiava veloce sulle ali del vento di Levante, freddo e umido. Si abbassA2 il cappuccio del mantello, le prime gocce di pioggia gli punsero come spine il volto segnato dagli anni. Come le spine della corona di Cristo, un pensiero che allontanA2 immediatamente, come se i delegati della curia papale ivi riuniti potessero leggergli nella mente.
Avrebbe barattato volentieri tutti gli anni della sua miserabile vita per avere la??occasione di tornare a quel bivio quando, in un tempo antico, aveva imboccato il sentiero sbagliato. Ma era tardi ormai, la??inverno avrebbe spazzato via implacabile le sue vecchie ossa e nulla di lui sarebbe rimasto nei giorni a seguire. La sua anima, solo quella sarebbe sopravvissuta, condannata a vagare per la??eternitA? nel tormento e nella colpa, sporca e scura come la ruggine che punteggiava la lama della sua spada. La estrasse lentamente dal fodero, la??attrito della??acciaio sul cuoio risuonA2 come un monito. a??Questo sangue ricadrA? anche sulle tue mania?? sembrA2 sussurrargli.
Volse lo sguardo al di lA? della folla, in quel punto dove questa si stava aprendo come le onde del Mar Rosso per lasciar passare un carro trainato da due buoi. Si morse il labbro fino a farlo sanguinare nel vedere quella ragazza, poco piA1 di una bambina, venir bersagliata dagli sputi e dagli insulti della folla inferocita. Per un attimo incrociA2 il suo sguardo, prima che una mela marcia le colpisse in pieno il volto, facendole abbassare la testa. La pioggia si fece piA1 insistente, insinuandosi come una serpe tra gli strati di lana e di cuoio che lo proteggevano dal freddo invernale, mentre il mugghiare dei tuoni era diventato talmente possente da sovrastare le urla della folla. Fu grato di quel temporale, perchAc avrebbe risparmiato alla condannata la crudele sofferenza di essere arsa viva sul rogo.
Strega per sua stessa ammissione, questa era stata la sentenza emessa dal tribunale della Santissima Inquisizione. a??Eppurea?? non potAc fare a meno di pensare a??quanto vale una confessione estorta con le tenaglie arroventate che ti strappano la carne e firmata con gli aghi infilati nelle dita delle mani?a?? Chiunque avrebbe ceduto alle accuse piA1 infamanti alla vista della Garrota o della Vergine di Ferro, persino il guerriero piA1 coraggioso avrebbe confessato di aver giaciuto finanche con la Vergine Maria, purchAc il dolore avesse termine. Galeno lo sapeva, erano anni ormai che estirpava confessioni torturando allo stremo presunti eretici e streghe, impalando uomini e donne il cui peggior reato era stato non essersi recati a messa la domenica. Eppure, in quei giorni oscuri, questo era un peccato piA1 che sufficiente per essere tacciati di eresia. Ogni volta che incrociava quegli occhi spalancati che lo supplicavano di smettere, gli tremavano le mani e nel profondo della notte piangeva, mordendosi le dita fino a farle sanguinare.
a??Non ca??A?N peccato in te figliolo, non hai alcuna colpa tu. Sono anime del demonio condannate al fuoco della purificazione a causa delle loro eresie. Sono cani ribelli che hanno morso la mano del padrone e come tali devono essere puniti. Questi tuoi dubbi, mio caro Galeno, sono opera del maligno che si fa strada nella tua mente, facendoti dubitare della stessa volontA? di Dio. Non permetterglielo! Non lasciargli sporcare la??alto compito al quale sei stato chiamato dalla Santa Madre Chiesa. Mortifica la carne quando la tua anima A?N attanagliata da queste sciocche paure e vedrai che il demonio andrA? via, insieme al sangue infetto che ti annebbia la mente.a??
Fu in una di quelle conversazioni che aveva capito quanto fosse imprudente rivelare i suoi timori a padre Juan, il cappellano del villaggio. Allora, da vigliacco qual era, aveva tenuto le sue angosce per sAc ed era andato avanti come uno stupido asino che, nonostante i calci e le bastonate, obbedisce tuttavia agli ordini del padrone mentre sogna di mangiare pasta di zucchero e mele candite. E come un vecchio e macilento asino, Galeno Pereira aveva sulla sua schiena piA1 cicatrici di quante ne avesse Cristo il giorno in cui venne crocifisso, per le frustate con cui ogni notte sperava di far tacere la sua coscienza. Le macchie del suo sangue si erano impregnate per sempre sul pavimento della sua stanza, eppure i dubbi che gli mordevano la??anima erano rimasti al suo fianco giorno e notte.
Il rombo di un tuono, forte come le trombe del Giorno del Giudizio, lo destA2 bruscamente dai suoi pensieri. La ragazza era stata condotta sul patibolo, incatenata e sorretta a braccetto da due nani che le punzecchiavano le natiche con un pungolo di legno. ColpA?? uno di quelli col pomo della spada e allontanA2 la??altro con un calcio. a??Che pensino pure quello che voglionoa?? si disse a??non darA2 a questi guitti il piacere di umiliarla.a?? PoggiA2 le mani sulle spalle della fanciulla, talmente fragile ed esile che un alito di vento la??avrebbe spazzata via come una foglia, e delicatamente la fece inginocchiare davanti a sAc.
a??Staa?? fermaa?? le sussurrA2 alla??orecchio mentre le spostava i capelli da un lato a??non sentirai nulla, bambina.a?? Lei si voltA2 a guardarlo, i suoi occhi verdi e rassegnati gli lessero nel profondo della??anima e per un attimo Galeno provA2 la??impulso irrefrenabile di liberarla e portarla in salvo chissA? dove a rischio della sua stessa vita. Ma era soltanto un vecchio malandato, che sarebbe stato sopraffatto immediatamente da poche guardie armate.
AppoggiA2 la lunga lama sul collo della ragazza, affilata e opaca come la linea che separa i peccatori dalle anime pie. AlzA2 gli occhi al cielo, il sole non avrebbe piA1 fatto ritorno da quel giorno in avanti. MenA2 un unico fendente deciso. Il corpo si accasciA2 a terra mentre la testa rotolA2 ai piedi di uno dei due nani, che la raccolse esultante e fece il giro del patibolo danzando trionfalmente.
a??Fiat voluntas Dei!a?? dichiarA2 solenne un giovane prelato. Dalla folla si levA2 un urlo di giubilo, la??urlo di quelle madri e di quei padri i cui figli avrebbero guardato ancora la luce del giorno. RipulA?? sul mantello la lama dal sangue e dai capelli, la ripose nel fodero e si trascinA2 giA1 per le scale cigolanti del patibolo .
a??Boia!a?? lo fermA2 il capitano delle guardie porgendogli un sacchetto di cuoio a??Questo A?N il tuo compenso.a??
Quanto vale una vita umana? Quel giorno valeva trenta monete ammaccate ed arrugginite. Il temporale non accennava a smettere, Galeno Pereira si tirA2 su il cappuccio del mantello e si avviA2 a passi lenti verso casa.