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Poesie > venerdì 10 dicembre 2010 - #612
Anniversario
Carlo Di Legge
Da giorni diluvia.
Sono tornato al cimitero,
alla??ingresso principale, vicino ai binari,
e ho comprato fiori.
Avevo giA? notato i lavori in corso
guardando dal cancello.
Avevo visto uomini in tute giallo e arancio
fracassare muretti e tirar fuori dalla terra
i morti senza pace.
Alla tomba dei miei una patina nera era scesa
sulla pietra in verticale, quella con la loro foto.

So che due metri piA1 sotto e intorno
i morti sono tutti uguali
eppure ricerco ancora i segni distintivi della??amore
che ci lega.
Non ca??A?N una??anima,
qualcuno esce dalla cappella grande,
come mi rigiro A?N scomparso.

A sera torno alla chiesa del tuo funerale,
madre, passando per il viale sotto la casa che abitammo,
ancora uguale e vuota come per sortilegio.
Le persiane aperte a prendere aria
sui balconi senza le tue piante
e le stanze buie.

Il prete A?N lo stesso, prossimo e cordiale.
Oggi sono tre anni e per me molti di piA1.
Ancha??io ho cominciato a seppellire morti senza riuscirvi.

Attraverso ancora i luoghi e mi guardo intorno.



30.XI.2010