il treno passa davanti alla casa
dove mia madre visse i suoi lunghi anni,
e dove io stesso nacqui.
Nessuno vi abita. Persiane
semichiuse,
balconi spogli.
Ma lei ancora si affaccia, come usava,
in un mio desiderio.
Questo viaggiare
mi consente di rivedere, e
rivedere A?N rivivere.
I luoghi si fanno modi e figure
del sentimento.
E queste montagne scabre, sotto
il sole, quante
volte vi salimmo assieme.
I viaggiatori salgono e scendono.
In un momento A?N quasi trascorso un
anno.
Una voce in me avverte che basta,
anche il tempo per piangere ha fine.
E tuttavia, nel mio silenzio,
sono a volte piA1 lontano dai vivi.
2. 9. 2008