da Nord a Sud, a Est,
tra le colline della??entroterra e le montagne
della penisola.
La cittA? A?N fatta di cose che restano,
restano gli antichi muri pregni di vita
che non ca??A?N piA1,
la gente per strada passando ti saluta,
come se ti conoscesse:
gente che si ferma, o che torna,
come gli ambulanti al mercato.
Le mirabili costruzioni
il tempo rovina.
Antichi alfabeti del gesto
da??improvviso si riaccendono, e rivivono.
Ma le strade e il torrente solcano la cittA?
nella sua lunghezza
e tutto A?N movimento.
La??acqua scorre al golfo portando i veleni,
trattiene e mostra rifiuti,
prima di perdersi nel mare.
Ferrovia e strade sono per viaggiare.
Verso le zone piA1 povere del Sud,
portano zingari e neri, indiani e arabi,
oppure genti
dai capelli biondi,
portano i popoli
a mescolarsi alla??opposto Nord
nel crogiolo della??altra, enorme cittA?
a cui questa piA1 piccola si unisce
a farne parte.
Il vulcano
sembra sorvegliare
dormendo, o interviene.