Squarci | lunedì 3 aprile 2006
Luciano Zaami
Senza titolo
Luca ha otto anni, ed è un bambino solo, o meglio, si sente solo.
Per non stare troppo solo, si è creato un amico immaginario, Matteo.
Matteo sembra essere un tipo molto sveglio, più del suo creatore.
Tutto quello che Luca non sa fare o dire, stranamente, riesce molto semplice al suo amico.
Giorno dopo giorno, più nessuno sembra preoccuparsi di quel compagno immaginario, di quella presenza non presenza scaturita, di certo, da un’insofferenza di Luca.
Stranamente per tutti i familiari e gli amici, Matteo divenne una figura familiare, quotidiana e quasi reale.
D’improvviso, e come sempre accade, quasi incosciamente, tutti cominciarono a parlare anche con lui. Lo trattavano proprio come una persona reale e di famiglia. E più il tempo scorreva, più la gente parlava con Matteo, e più parlavano con lui, meno lo facevano con Luca.
Finché un giorno, si finì per parlare solo con Matteo, l’amico immaginario.
Adesso Luca era veramente solo, così solo che sembrava esser diventato lui l’amico immaginario di Matteo.
Stanco di tutto, un giorno, decise di sparire, e lo fece realmente.
Quando non ci fu più, nessuno pianse per lui, nemmeno Matteo.