Immersa nella sua immaginaria visione ascolto le risonanze interioria?|
La schiacciante dominanza del cielo che si impone con la sua scenografica rappresentazione di bagliori pulsanti impegna di prima mattina la mente a porsi interrogativi esistenziali rilevanti, senza possibilitA? di sostare in uno spazio limbico neutro, in cui sciogliere i sopori notturni. Inevitabile domandarsi se sia sogno o realtA?, quale posto occupare in questo spazio fluorescente, come muoversi in esso, avendo la??impressione di convivere con stravaganti fantasmi. Aprendo gli occhi, avverto il prolungarsi del legame con la??oscuritA?. Qualcosa rimane del blu tenebroso, si riversa nel verde e lascia nella??animo un alone cupo, che facilmente si tinge di tristezza e di malinconia. La notte viene squarciata da fasci verdastri ondeggianti che chiudono la terra in un ventaglio svolazzante e avvolgente. Ma questa??aura protettiva assume un volto austero e costrittivo, orientando i pensieri verso una solitaria meditazione. La luce cerca di aprirsi un varco, donando alla desolata superficie terrestre qualche lieve bagliore giallastro che languisce e si perde nelle tenebre. Sono timide manifestazioni di solaritA? che non sostengono note psicologiche forti e marcate. Sentimenti ed emozioni vengono smorzati e un poa?? congelati. Sento risuonare la spinta vitale, la positiva apertura alla vita, la disposizione empatica a percepire i battiti emotivi altrui entro toni medi , equilibrati. Senza fughe verso il superamento di limiti definiti. I movimenti luminosi della??aurora polare, simili a danze fantasmatiche, evocano presenze misteriose e inquietanti, accentuando il senso di finitudine e di precarietA?, la consapevolezza della propria piccolezza di fronte a forze naturali sovrastanti. I confini della??orizzonte esistenziale si dilatano per accogliere la dimensione della??ignoto e insondabile. A? un vivere ai limiti della realtA? e delle certezze, col rischio di precipitare nel vuoto di risposte e nella perdita di precisi agganci. Trasportata dal movimento fluente del cielo, avvolta nella sua verde vibrazione, vedo la parabola della vita prolungarsi oltre la logica ragionevole e vacillare tra il fantastico e il possibile, la luce e la??ombra, il certo e la??imprevedibile. Risulta meno rilevante in un simile contesto la tendenza alla??autoaffermazione individuale e prioritario il bisogno di armonizzarmi positivamente con la??intero universo e con i miei simili, nella ricerca di sinergie efficaci per la convivenza.
Percepisco i benefici effetti sperimentabili di fronte a uno scenario cosA?? spettacolare come quello boreale, ma la??ingresso nella quotidianitA? giornaliera mi appare forzato, come se alcune tappe preliminari della??evoluzione personale non potessero essere vissute. Nel verde ci si ritrova giA? psicologicamente strutturati, definiti, senza aver goduto pienamente la spensierata giocositA? e la??ardore inconsapevole delle fasi iniziali, infantile e adolescenziale.
Per questo motivo apprezzo e prediligo la??aurora bianco- rosata, con le sue tinte delicate. Mi sembra meno invasiva e piA1 rispettosa dei ritmi personali. Il contrasto buio a??g luce A?N piA1 marcato, ma necessario perchAc gli occhi e il corpo ricevano la spinta ad uscire dal torpore e si preparino alla??operositA?. Nel lattiginoso biancore che prelude al nuovo giorno si nasconde tutta la??ampia gamma dei colori, riflesso delle infinite risonanze interiori che trovano maggiore libertA? di espressione. Le pennellate di rosa accennano a quella??energia vitale che si arricchisce col tempo di tonalitA? intense, trapuntate di slanci, passioni, forti emozioni. A? un risveglio morbido e leggero, accogliente e aperto a tutte le innumerevoli espressioni della??essere, che accompagna con femminile dolcezza nelle vicissitudini della vita. Un graduale sbocciare che contempla e non esclude il verde. Questo colore potrebbe apparire in un momento successivo, piA1 meditativo, quando giA? i frutti della giornata stanno giungendo a maturazione ed emerge il bisogno di refrigerio e serena tranquillitA?.