Poesie dure&crude
Giuseppe Sterlicco
Poesie dure&crude di Giuseppe Sterlicco
Gli Scacchi, 2008
159 pagine
Poesia
9788895007137

Immagina la scena: entri in libreria con la speranza di incontrare le parole che hai sempre voluto sentirti dire o per ripararti dalla pioggia o anche solo per farci un giro e basta, e ti ritrovi in mano questo volume di poesie.

Che sia chiaro: con la poesia bisogna andarci coi piedi di piombo e non sempre per qualcuno è 'poesia' ciò che per un altro, invece, lo è.

Ti ritrovi in mano questo volume di poesie, dicevo, e inizi a sfogliarne le pagine, a sentirne la consistenza sotto le dita, a leggerne le parole stampate...

Di solito una nota di copertina dovrebbe servire a spronarti a comprare questo o quell'altro libro, a sintetizzarne il contenuto. In un'unica parola: a convincerti.

Ma io no, non ho questa pretesa: mi basta sapere che ci siamo anche solo incontrati
per un attimo, tu nella tua pelle, io nelle mie parole, e che, anche solo per un momento, ti sia sentito 'a casa tua' tra le mie pagine, tra le mie poesie.

Se c'è, il resto verrà da sé.
Su Giuseppe Sterlicco
E' nato il 17 maggio 1987, una settimana in anticipo rispetto ai calcoli e alle aspettative: evidentemente, secondo lui, teneva molto a vedere questo mondo il più presto possibile.

A dieci anni ha fatto la prima (ed ultima) comunione.

A sedici anni ha conosciuto Leopardi, Baudelaire, Nietzsche, Bukowski, e a diciotto ha scritto la sua prima vera poesia e fondato un gruppo rock, col quale suona ancora oggi.
Collana Gli Scacchi
Fare poesia è giocare col tempo; è un gioco di pazienza, un corteggiamento, una guerra.
Fare poesia è muovere parole sulla scacchiera dei vuoti e dei pieni: la pagina bianca, le parole nere. Fare poesia è giocare col tempo, contro il tempo, (re)inventandolo a proprio favore: è un gioco di pazienza, un corteggiamento, una guerra. Trovare la parola "giusta", "quella parola", che a(ni)ma il silenzio, è uno scacco (matto...e folle!) ai Re e alle Regine. Fare poesia è stare soli con le proprie pedine, ascoltando(si), in mezzo al frastuono del mondo.