Poesie | domenica 16 ottobre 2011

Paola D'Agostino

Saudade e Soviet in memoria di Germano Delfino

Quando verrai, Germano
nei giorni del mare
sottacqua come il ricordo migliore
ci stringeremo in cerchio
pesci parlanti intorno al saggio delfino
e in un vortice ti racconteremo
tutto quello che non è successo mai
che la rivoluzione ha vinto
che il pranzo in fabbrica dura anche un’ora
che stiamo tutti bene
che a Mosca quell’inverno pioveva vodka e neve
che i treni portoghesi hanno smesso d’esser puntuali
che quel chiosco sul viale della Libertà l’hanno privatizzato
che nessuno di noi giocherà mai a golf
che a Napoli Maksim Gorki ti aspetta sui quartieri spagnoli
che l’Orientale era l’isola del tesoro
che a Gaza gli ulivi hanno sfondato il muro
che alla radio gli Everything But The Girl mandano una canzone tua
che c’è una fuga di neutrini sotto la galleria di Villammare
perché dei neutrini di sicuro avresti voluto parlare
che i bambini crescono sani
che quando eravamo piccoli noi l’escort era una macchina
che Emilio Fede l’hanno arrestato in diretta dal TG4
che gli ultimi 15 anni erano tutto un sogno, tutto inventato
tutto un complotto dei quadri sbagliati
e tu sei là, sulla panchina del turco
nella stazione di Portici
o a Praça da Alegria.


Su Paola D'Agostino
Una sorta di manovale delle parole: le insegna, le traduce, le scrive. Nel 1998 si è laureata in Lingua e Letteratura Portoghese all’Orientale di Napoli, con una tesi sul “Libro dell’inquietudine” di Pessoa. Dal 2000 risiede in Portogallo, e dal 2002 insegna all’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona. Ha curato l’antologia “Dall’Asilo dell’Invisibile” (Napoli, 1998) e pubblicato testi di narrativa e critica letteraria. Ha collaborato alla drammaturgia dello spettacolo “A árvore do Tenéré” (regia di Luca Aprea, Lisbona, 2002). “Largo delle necessità” è il suo primo romanzo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Questo freddo, di Paola D'Agostino (I Coltelli, 2012)
Largo delle Necessità, di Paola D'Agostino (I Coltelli, 2005)