Poesie | giovedì 30 giugno 2011
Carlo Di Legge
Figura della terra
Terra quasi rossa,
in te l’occhio s’incanta,
sensuale terra esposta,
selvaggia all’estremo e curata al tempo stesso.
T’apri improvvisa nell’intrico d’alberi
e sterrate strade,
nel vento che s’impiglia tra i canneti,
non cercata forse, terra segnata
da un istante improvviso nel tempo,
nuda nella diffusa luce:
un’altra calda luce da te muove,
luce d’accoglienza.
Altri ti cura.
Alla luce del sole ti percorre,
raccoglie la tua forza
dal tuo ventre dove tutto è presente.
Terra generosa, specchio di costellazioni,
corpo sommerso da maree di stelle.
Anche il viandante ti frequenta con la luna.
Ti abbraccia nei sogni
che non ricorderà.
Giugno 2011