Poesie | venerdì 9 aprile 2010
Lucia Vitelli
La poesia raccoglie pioggia
Quando l’onda ritma favole antiche
schiude la pazzia,
porta l’odore dei fiori inzuppati
della pioggia che attraversa l’anima.
Oggi salirò ai dirupi, senza anni,
senza misura, alla corrente:
- che mi porti via!
alla vastità sdraiata tra i noccioli,
all’altitudine:
- la tocco con un dito!
Dentro gli occhi,
occhi
con il nulla da dire. Si potrà parlare
in un altro tempo, quando diverrò stella
con mille anni sulle spalle.
Allora saprai finalmente
che il profilo
nella penombra di una stanza,
pur nella mobilità delle cose appena
visibile,
è qualcosa. D’irripetibile.