Poesie | lunedì 15 febbraio 2010
Lucia Vitelli
Chi resta
Il paese si copre di sabbia fine. C’è chi fugge
da questo luogo,
chi resta
aggrappato a un masso.
Fino all’alba.
Poi la campana suona
per annunciare la morte di qualcuno,
uno per volta
i vecchi
salgono la collina di San Michele.
Il prete farfuglia cadenze sempre uguali,
e tutti ripetono: amen... amen…
amen…
Le preghiere si perdono nella campagna:
il vento soffia d’inverno
in questo angolo che muore.
Il mare è mare silenzioso,
nemmeno una parola.
La malinconia sopraggiunge
non so da dove.
Segreto,
dallo sguardo cieco – non importa come –
ti sento,
e mi manca il cuore.
Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete.
A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà.
A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi.
A volte c’è un bisogno di poesia.
In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.