Poesie | martedì 24 novembre 2009
Carlo Di Legge
Sul confine
Madre, questa notte una piccola nota basta:
un rumore mi sorprende sul confine,
e il sonno tarda e sfugge.
Così il tuo fantasma passeggia, nelle grandi stanze
del sonno mancato;
le mie stanze si fanno più vaste della notte.
Non dovrei sopportare il tuo abbraccio: ma
desiderarlo.
Non, come adesso, chiamare il coraggio,
e affrontarti,
perché torni mansueta.
Madre buona,
storna l’ombra da me,
rendi propizio ogni barlume di questo buio.
Che la mia fiamma vitale arda nella tua luce oscura.
Mentre parlo con la tua potenza
un’antica medicina mi soccorre.
Gli altri dormono, io scrivo.
Tra poco salirà il sole.
Nocera Inferiore, notte 16-17.11.2009
Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia.
Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti.
Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente.
Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.
Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete.
A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà.
A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi.
A volte c’è un bisogno di poesia.
In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.