Poesie | sabato 12 settembre 2009
Carlo Di Legge
Crocevia delle polveri
Un gran momento.
È incominciato quella notte
in cui non dormii, e pensavo: se i miei potessero
vedere, sarebbero soddisfatti.
Allora sono venuti da me, e ancora ci sono. Dal
canto mio, riordino e scarto libri senza fermarmi,
faccio pulizia e soprattutto butto via mucchi di
carte livide, il malumore di troppi anni.
Come un trasloco, o come mi preparassi per
i prossimi vent’anni. Chissà. E, insieme al ricordare,
confermo le radici nei ricordi.
Ci sono tutti: il nonno, conduttore di treni,
napoletano con i baffi e garofano rosso
all’occhiello, nelle feste del primo maggio;
l’altra nonna, da sempre con noi, l’accento
romano, modi un po’ altezzosi, con
me sempre carina.
Le suonate a quattro mani, al pianoforte,
tra una scenata e l’altra, lei e mia
madre.
Mio padre che si ritira in bici dal lavoro, la sera.
La cena insieme.
Nessuno manca. Ordino e spolvero, circolano
sequenze d’immagini e parole.
Più d’un secolo è qui, evocato
dall’emozione. La mia storia è nella storia di tutti.
Anche c’è fantasia – i fantasmi chiacchierano con
i vivi.
Basta l’occasione, che sollevi un po’ di polvere.
Finirà presto. Aspetto che la confusione si
componga
nella sempre presente ma nascosta
trama.
Nocera Inferiore, 9.8.2009