Poesie | giovedì 26 marzo 2009
Francesco Jonus
Un giardino notturno
Nell'attesa, un istante
tenero, disteso nella luce
di questa luna di bronzo.
Non ho cercato davvero,
nella trepidazione delle parole
immaginate, maschere notturne.
La verità che possiedo,
un'impronta flebile, rada
come parvenza di lucciola.
Ho donato la sola fiamma
di un'ombra, diluita nei gesti
impacciati, nelle mani fredde.
Senza indulgenza, hai inteso
i gesti dietro al paravento, hai
stillato un battito purificato.
Nel giardino notturno,
mi aiuti a scegliere le foglie,
a non dar fretta alle gemme.
In fondo, come acrobati
su di uno stelo, passeggiare,
immemori del freddo,
non riconoscendo la notte,
nel nostro giardino.
Il mio amore è fragile come un giunco.