Poesie | martedì 24 febbraio 2009
Roberto Caterina
Arriva
quell'attimo di fragilità
incontenibile
lo sento da lontano
poggiando l'orecchio per terra
come gli indiani
La sua forma
rende tutto
assoluto
Mental and clinical lines
go towards the blue arrow
of the moon
so soon
Poi
si è oltre
dove il delirio non basta più
Allora mi volto e vedo
tanti
che viaggiano per parlare
Pochi a ricordare
che le stelle non bruciano più
So sharp
are those
dark stones
of the giant mines...
E tu tenti di mandarmi indietro
perché sai che ciò che torna
raramente è vero...
Su Roberto Caterina
Roberto Caterina ha vissuto sufficientemente per porsi il problema di cosa egli sappia fare. L'esperienza universitaria, a Salerno prima e a Bologna poi, non sempre hanno risposto a questa domanda: hanno indicato, piuttosto, ciò che egli avrebbe voluto fare. Da un'attenta autoanalisi pensa di saper fare bene la dichiarazione dei redditi. Per questo, quindi, scrive poesie: non per trovare facili scappatoie o condoni, ma semplicemente per capire quanto egli deve pagare.
Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete.
A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà.
A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi.
A volte c’è un bisogno di poesia.
In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.