Poesie | martedì 9 dicembre 2008

Lucia Vitelli

Inverno

È il primo sabato di dicembre.
Nell’aria,
la gelata della notte.
- Non essere triste - così hai sussurrato
prima di sgocciolare l’inverno.

Tutto può essere spiegabile, basta scoprirsi
un po’ indovini, leggere segni,
abituarsi all’affannoso saliscendi di scale
climatiche. Nivali, temperate, mediterranee..
Stagioni e gradi,
corrispondenza di terra e mutamenti.

Né bene. Né male. Non vediamo con
gli occhi ciò che sappiamo.
L’inverno umilia, e allo stesso dona vita.

È il primo sabato di dicembre.
Nell’aria,
la collera effondo liberamente. Io appartengo
al mondo.


Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.