Poesie | lunedì 26 dicembre 2005

Luciano Zaami

La nave straniera

La nave straniera
è ormeggiata al largo
ormai da due giorni,
oggi, il terzo.

L'ancora
tien saldo lo scafo,

abbandonato,

non più il suo capitano,
neanche un mozzo sul ponte,

vuota la nave
vuota la baia.

Il cielo è carico,
pioverà,
l'aria mi avverte,
le onde schiumeggiano
e la risacca
porta legni e alghe,

Nessun’orma sulla sabbia,
pochi gabbiani in cielo.

La nave straniera
è ormeggiata al largo
ormai da tre giorni,
domani, il quarto.


Su Luciano Zaami
Nasce nel profondo Sud Italia, a Caltanissetta. Per caso e per voglia, si trasferisce nel 1997 a Napolilaurearsi in Lingue e Civiltà Orientali all’Università di Napoli “L’Orientale”. Dal 2000 comincia a frequentare l’Ungheria e Budapest. Trascorre così gli ultimi sei anni della sua vita in un continuo migrare fra il sud ed il nord dell’Europa. In perenne ricerca di una fissa e serena dimora, scrive soprattutto sulle sue esperienze di viaggio, fisiche ed interiori.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Derive e approdi, di Luciano Zaami (Gli Ibischi, 2011)
D'amore e d'altro, di Luciano Zaami (Gli Scacchi, 2006)