Poesie | giovedì 30 ottobre 2008
Carlo Di Legge
Appartenenza
Da che ricordo, ho sempre avvertito
confusamente questa natura
delle due terre:
la pianura della Puglia e le montagne della Campania.
Oggi la strada mi porta a questo vallone immenso e selvaggio
e solitario, che solca
profondo
le montagne, e due falchi sostano nell’aria: da un punto
posso vedere il fondo, dove un ruscello ancora scava.
Come m’imbatto nelle visioni della terra,
ritorna la condizione antica
ma domanda e risposta si vanno precisando.
Sono paesaggio dell’anima
l’aspra faglia, il
corso d’acqua, gli
umidi solchi laterali alla grande valle, dove alberi autunnali
sembra s’affollino a risalire al cielo.
So di appartenere a quei tronchi, a ogni stilla,
il mio sangue è la stessa linfa del vivente, so d’essere
in ogni atomo d’ossigeno o di roccia.
Tutto ha qualcosa di abisso illusorio, e di tormento.
Resisto, ma comincio a sentire
come un lontano invito.
30.10.2008