Poesie | sabato 24 maggio 2008
Lucia Vitelli
Non ti chiedo
Non ti chiedo se m’ami, spio gli occhi
quando sei amore.
È bello anche così,
quando m’incanti sulla sponda e in un’onda
fingi d’amarmi.
Da creatura mortale divengo nuvola d’ovatta,
contengo pioggia e vento, un deserto verde,
stagioni
scandite di poesia che annida tra grovigli:
e accolgo il silenzio pieno, il pensiero
incessante,
e colgo dove sei,
e in questo esilio del dovuto, non ti chiedo.
Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete.
A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà.
A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi.
A volte c’è un bisogno di poesia.
In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.