Poesie | sabato 9 febbraio 2008
Giuseppe Sterlicco
l'ora di matematica
quei giorni mi riempivo lo stomaco
di Hell Bier, pensando fosse la birra dei duri
la scuola mi faceva schifo
all'amore non ci badavo tanto
riuscivo a strimpellare 4 accordi sulla chitarra
di scrivere non me ne importava molto
ma in compenso leggevo leggevo leggevo
fu quei giorni che la prof. di matematica mi sequestrò
20 aereoplani di carta di diverse forme e dimensioni e
le poesie erotiche ti Verlaine
riuscii ad avere indietro le poesie
ma per gli aerei non riuscii a negoziare :
19 finirono nell'immondizia e uno,
da me autografato, nelle mani di mio padre.
3 giorni dopo mi sequestrò i diari di Kurt,
e poi l'anticristo di Nietzsche
i canti di Leopardi
i versi di Rimbaud
i fiori maledetti di Baudelaire
qualcosina di Pessoa
'' Ma che ci vuole a imparare queste stupide operazioni? ''
ripeteva la mia prof.
'' Non vedo a cosa possano servirmi i numeri immaginari
o il calcolo dei limiti della x
infiniti o finiti che siano! ''
rispondevo.
alla fine mi lasciò perdere
mi beccai la mia bella quasi sufficienza
e continuai a seguire le sue lezioni
leggendo poesie
e guardandole il culo.