Poesie | lunedì 28 gennaio 2008

Giuseppe Sterlicco

La vecchia

Attendi la morte

ti

vedo :

Lo

sai ?

Seduta



in

bilico

sul

davanzale

sospiri

ricordi

in

un

silenzio

tombale



& sorridi ai primi anni fuggenti

& piangi

ripensi

a quegl'anni erranti



Attendi la morte

con le mani

in mano

t'accarezzi

i capelli

e

il

tuo

sguardo

è

ormai

vano



& tutta una vita

sudi

sgobbi

e perdi

per

dove

arrivare?



Il senso è
Vivere Per Morire ?


Lavoriamo

noi

tutti

per

un

buco

in

terra?



Attendi la morte

ora

che

di

vita

parecchia

ne

è

passata



Attendi

mia

cara

nonna

l'ora

sospirata


Su Giuseppe Sterlicco
E' nato il 17 maggio 1987, una settimana in anticipo rispetto ai calcoli e alle aspettative: evidentemente, secondo lui, teneva molto a vedere questo mondo il più presto possibile. A dieci anni ha fatto la prima (ed ultima) comunione. A sedici anni ha conosciuto Leopardi, Baudelaire, Nietzsche, Bukowski, e a diciotto ha scritto la sua prima vera poesia e fondato un gruppo rock, col quale suona ancora oggi.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Poesie dure&crude, di Giuseppe Sterlicco (Gli Scacchi, 2008)