Poesie | lunedì 28 gennaio 2008

Giuseppe Sterlicco

il vecchio e il bambino

Seduto su di una barella

in piena corsia

in un ospedale

il vecchio

stanco

tirava su

quel po’ di aria

che gli era rimasta



D'un tratto

un bambino

gli s'avvicinò

e il vecchio

seduto su di una barella

nel pieno ospedale

sorrise

togliendo per un attimo

la mascherina dell'ossigeno



''Quando sei giovane

vuoi fottere il mondo intero!

Quando hai 18 anni

l'intera terra

per te è come una piccola

biglia!

E poi?''



Il bimbo sedette accanto a lui

e osservò bene gli aghi

i tubi

le bombole d'ossigeno

le mani segnate dagli anni

le rughe sul volto

gli occhi ingialliti

lo sguardo spento



''Che senso ha tutto ciò?

e ora?

mi ritrovo ad 80 anni

ricoperto di piaghe..''

incalzò l'anziano



''Che senso ha tutto ciò?

Ho sudato e risparmiato una vita

per una branda nella stanza 1

del 1° reparto?

E mi ritrovo in corsia? ''


Iniziò a monologare

'' Che senso ha?

che senso?

Sudare una vita per pagarmi

le cure?

Vivere una vita intera

attendendo la morte?

e i sogni

in tutto questo

dove sono? ''



Guardò il bambino

e gli disse:

'' tu devi Scappare ''


Su Giuseppe Sterlicco
E' nato il 17 maggio 1987, una settimana in anticipo rispetto ai calcoli e alle aspettative: evidentemente, secondo lui, teneva molto a vedere questo mondo il più presto possibile. A dieci anni ha fatto la prima (ed ultima) comunione. A sedici anni ha conosciuto Leopardi, Baudelaire, Nietzsche, Bukowski, e a diciotto ha scritto la sua prima vera poesia e fondato un gruppo rock, col quale suona ancora oggi.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Poesie dure&crude, di Giuseppe Sterlicco (Gli Scacchi, 2008)