Poesie | giovedì 26 aprile 2007

Lucia Vitelli

Avrei voluto fosse

Non piango il figlio che non ho.
Avrei voluto fosse lievito naturale,
dalle viscere dell’amore
avrei voluto trarlo.

Per il muschio dei suoi occhi,
solo per lui,
madre sarei stata.

Alcuna colpa porto
di essermene privata.
Sarebbe stato amato
senza l’abbraccio del creato,
che chiede alla radice
di germinare frutti nel
terreno adatto.


Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.