Poesie | lunedì 12 marzo 2007
Marco Ariano
Le voci tatuate
accarezzami dolce miele
ambisco residui di senso
tracce a venire fino a spezzare il cuore
scritte di notte sulla pelle
scritte nel palpito carnale
socchiuse labbra
le tue labbra, le labbra
le mie labbra formanti
dissolte nel versamento orale
parole, gocce, le labbra
tracimatrici d’anima
linee immaginali
a giuntare
sillabe stigmate del corpo
a disegnare
mappe celesti
figure enclavi dello strazio
e del godere
quell’attimo d’assenza dei tuoi occhi
unica memoria di pensieri anonimi
ricamo delle palpebre
ricamo in mondo panico
le tabule dei sensi
allineo nell’offerta
le foglie, i fiori
ascolta le promesse
Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete.
A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà.
A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi.
A volte c’è un bisogno di poesia.
In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.