Poesie | sabato 17 dicembre 2005
Francesco De Sio Lazzari
In ricordo di... (2)
La separazione
segnata dalla morte
si apprende
poco a poco.
La trama del silenzio
diafana e sottile
crea un nuovo sguardo,
delicato e lieve
come le rose bianche.
E dona,
a chi sopravvive,
un’indefinibile
senso di presenza.
Su Francesco De Sio Lazzari
E' il Decano di Orientexpress, carica che deve solo al minaccioso scorrere del tempo. (Volentieri rinunzierebbe, ma sembra sia impossibile!) Ha insegnato "Storia delle religioni” all’Orientale, ispirandosi all’idea che l’insegnamento debba soprattutto decostruire le certezze. Sensibile ai dislocamenti dei testi, alle intensità, ai divenire, alle linee di fuga, insegue da sempre le suggestioni di un pensiero che sia spazio di dissoluzione, dissolvenza di soluzioni. Ama i percorsi autodistruttivi, i rituali della perdita, l’indifferenza alle certezze.
Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete.
A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà.
A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi.
A volte c’è un bisogno di poesia.
In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.