Poesie | venerdì 9 marzo 2007
Marco Ariano
Tutto ciò che m’attraversa
tutto ciò che m’attraversa sono
solcata da fiumi
giardino di rose
tutto ciò che m’attraversa sono
ogni lacrima, ogni follia, ogni disperazione
giardino di farfalle
di gioie intraducibili
tutto ciò che m’attraversa sono
giardino di more
ferita non porto ferite
giardino delle aurore
trasmuto ma non trasfiguro
tutto ciò che m’attraversa sono
non ho memoria eppure non dimentico
giardino delle idee
delle presunzioni, del corpo appassito,
dei rimpianti
tutto ciò che m’attraversa sono
giardino dei vagiti
dell’attaccamento, dell’innocente sì
Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete.
A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà.
A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi.
A volte c’è un bisogno di poesia.
In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.