Poesie | giovedì 8 febbraio 2007
Fabio Pariante
La voz que nunca llega
Come lo scatto di una fotografia
vorrei che la mia voce toccasse
l’indifferenza del tuo battito.
Ricordi di pensieri rubati a questo cielo immenso
maturo di abbracci, di risa e canti.
…Nascono gelidi sguardi sussurranti di passione…
Vorrei che la notte viaggiasse inevitabile nelle tue ore
portando con sé il ricordo.
Memorie lontane e vicine…
Raffiche di pioggia bagnano
questi occhi lesi di ricordi.
Un fermo immagine dentro me.
Lo scatto inedito di prospettiva ignota.
Resisto profondo e libero, come il vento.
Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete.
A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà.
A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi.
A volte c’è un bisogno di poesia.
In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.