Poesie | lunedì 8 gennaio 2007

Roberto Caterina

Impazienze

A che serve il ricordo
di giorni
a volte infelici
a volte impossibili
semplicemente?
Mi sembra siano scritti
i ricordi
tra le crepe dei muri
come rune invisibili
che accompagnano
oltre la soglia
leggera
della danza...
Vedere la tristezza
e il rimpianto
nei muri del passato
e cantare una dolce nenia
come a Gerusalemme
ci preserva forse dai muri
più cupi
più veri
del presente?
Forse no
eppure
se sappiamo leggere
quelle magiche rune
vi potremo trovare
una storia che non riguarda
noi
il nostro dolore.

E’ un amore
che non può accoglierci
ma suggerirci
che, per capire,
a volte
bisogna essere
impazienti.


Su Roberto Caterina
Roberto Caterina ha vissuto sufficientemente per porsi il problema di cosa egli sappia fare. L'esperienza universitaria, a Salerno prima e a Bologna poi, non sempre hanno risposto a questa domanda: hanno indicato, piuttosto, ciò che egli avrebbe voluto fare. Da un'attenta autoanalisi pensa di saper fare bene la dichiarazione dei redditi. Per questo, quindi, scrive poesie: non per trovare facili scappatoie o condoni, ma semplicemente per capire quanto egli deve pagare.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.