Poesie | martedì 25 aprile 2006

Angela Zavettieri

…e di quant’altro ancora…

Dei microtraumi del risveglio.
Del ciabattare stanco che, coi
suoi strascichi, mi rimanda
all’esistenza.
Dell’enterogermina in fiale
con cui coltivo i miei batteri:
che almeno quelli trovino
accoglienza piena nella
diffusa ostilità ad
assimilare.
Di gesti quotidiani e di
ossessioni spicciole. Di
fiocchi d’avena e müesli,
ché prima di tutto, prima
del sesso o dell’amore, conta,
forse, la regolarità.
Di fili interdentali che incappano
testardi, tutti i giorni,
nello stesso spazio vuoto.
Di un letto da rifare anche
se so che lo ridisferò fra un’ora.
Di fastidiosi e utili tampax
e di sofferti orgasmi veri.
D’un tirar su col naso ché
Suonano alla porta e non
sta bene che mi si veda
piangere, e io non apro,
me ne fotto: che stiano pure
ad aspettare dietro la porta
assieme a tutte quelle
fantasie che non ho avuto
il cuore di rendere tattili.
Di superflui peli e pensieri che,
mio malgrado, non riesco
a strappare via con la
medesima ceretta.
Di sforzi quotidiani fatti
per amarmi un po’ di più
tutte le volte e solo
perché ho sbagliato,
perché non c’è altro modo
d’essere grandi se non
passare per le piccolezze.


Su Angela Zavettieri
Nata nel 1972, si è laureata in “Filologia e storia dell’Europa orientale” presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, con una tesi in lingua e letteratura russa sullo “Jurodstvo e le sue trasposizioni letterarie”. Nel 1998 si è trasferita a Praga dove è rimasta fino al 2003, lavorando come insegnante di italiano, traduttrice e interprete. Torna a Napoli per scrivere una tesi su “La variazione diamesica del ceco parlato contemporaneo” per il Dottorato di ricerca in “Culture dell’Europa orientale”. Resta intenso su di lei il segno del soggiorno a Praga: la Praga magica di Ripellino, dalle ossessioni alchemiche di Rodolfo II alle passeggiate notturne di Kafka, la Praga delle penombre, dei misteri, dei saperi esoterici... Nel tempo libero ama assaggiare specialità di cucine estere, camminare per Napoli nella controra della domenica, perdere tempo insieme agli amici e qualche volta… pensare.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.