Poesie | lunedì 24 aprile 2006
Carlo Di Legge
Cose su cose, attraverso cose
Esco nel vento di primavera: cosa dev’essere oggi il vento, per
essermi casa?
Gli occhi delle figlie e i tuoi, oggi prendono di un cielo
blu di comete attorcigliate e mutevoli. I vostri passi tracciano galassie
sui marciapiedi, i capelli divengono spazio che mi asseconda.
Le mani, intrichi di rami fioriti, barriere di fogliami, selve su dolci
colline. I vestiti – vele multicolori sfoggiate sul mare che scintilla
d’allegria, sospinte da un desiderio favorevole.
Neanche il mare, benché resti tale, è il mare: ma oceano lieto e
quieto,
sempre più profondo, come la diffidenza della ragione.
La vita non fu mai così manchevole e ricca, deplorevole ma sovrana.
squilibrata e dura, potente in fantasia. Mai così se stessa, e oltre se stessa.
Così tu per me fosti a lungo e perfettamente te, e
anche oltre te: come tutte le cose. Ma al centro. L’affetto era il senso
dell’essere.
Ancora ordino zoologie e botaniche, cronografie e mappe d’emozione.
La passione persuade le cose, superandole
con dolce necessità. La passione sicura
basta. Le cose vanno oltre se
stesse, si spostano: gli
amici si prodigano, i nemici finalmente si dichiarano.
Non è difficile, è naturale. I limiti cedono, le cose si rivelano. Marcia
l’armata delle passioni. Sorveglio ciò che cammina attraverso i
giorni e
sposta cose su cose, attraverso cose.
Adesso supera adesso, benché io qui viva, adesso. Questo luogo
comincia a valere tutti i luoghi. Di qui si vede fino all’orizzonte. Si
allontana , ma rischiara: e non è più l’orrore, ma come un abbraccio
caldo e senza peso, una sorella generosa e
accogliente, che ho sognato.
Esco nel vento di primavera, dopo aver costretto il sole insinuato nei
giorni
in balconi di fuoco.La terra è un pensiero incarnato che mi porta.
Viaggiano insieme amore, poesia e insostenibile vita.
17/4/2006