Poesie | lunedì 10 aprile 2006
Sofia Simões
Azzore (smemorie letterarie)
Guardati
dall’occhio del serpente!
Dove storie d’oblio ondeggiano
raccontate da vecchi balenieri.
Amori sono,
che cullano il ninnanare
di queste isole sognate.
È lungo il mare. Guardati
dallo sguardo assordante!
Serpenti, il loro cantare
è l’isola precipizio
talvolta sfida incessante
destinazione vizio
di poeti immersi.
Svegliati! Parti! Guarda
il serpente
sul tuo dito anulare inciso.
Sono queste le brume
incantesimo di un momento,
Pianto e canto
di anime sognate
materia imprecisa e ondeggiante.
Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete.
A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà.
A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi.
A volte c’è un bisogno di poesia.
In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.