Poesie | giovedì 8 agosto 2019
Agostino Forte
Canto dell'inquietudine e del ritorno
amici
strana è l'inquieta felicità
dove serpeggia letizia
e struggimento
mi avviene spesso
per le partenze
spiegando le vele
sull'oceano delle storie
si consegna all'orizzonte
l'inaspettato approdo
l'attesa fa corto il respiro
che il silenzio accompagna
poi
non son più le labbra
ma l'inchiostro
a formare il racconto
catturando all'occhio
una sconosciuta luce
dal mantello di stelle
la buona novella spira
mostrando la strada
per la casa del cuore
Su Agostino Forte
Agostino Forte, 1957, ama dire di sé che è la confluenza di due storie, quella del padre Alberico e della madre Jolanda Suerra. Da loro ebbe origine il racconto della sua vita. Vive attualmente in Piemonte.
Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete.
A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà.
A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi.
A volte c’è un bisogno di poesia.
In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.