Poesie | martedì 27 marzo 2018
Agostino Forte
Il sogno, le barche, le sirene - 5
le labbra sono screpolate
la mano si aggrappa allo scalmo
la voce chiede acqua
l’occhio si apre e si chiude
la mente è cinta di ignoto
nei deliri si susseguono ombre
vita in forma d’illusione
e spettri in vortice che l’onda sovrasta
investe e scaglia lontano
risucchiando per sempre al fondo degli abissi
tra miriadi di bolle vorticanti
in quell’ora per la quale
vivi alla memoria e morti nella pelle
staranno in attesa del giorno
in cui la parola svegli le dormienti figure
con mani legate
ma con attento orecchio
per ala e coda di pesce
per sperone che strazia
e squama che fende
per serpe e fùlmine
per fruscìo e tuono
dal cielo si sfodera luce
da un così grande cielo
unico e senza uguali
da un tal cielo
giunge luce
e come occhiata sul mondo
scivola gioia e riparo
sfaldando menzogna
i nomi sono barche
e solcano l’oceano
la ragione
in rotta verso il prossimo naufragio
in silenzio
offre spoglia di amicizia
e in dissolvenza
nel punto di solitudine e morte
non ha voce per chiedere attesa
né sipario.