Poesie | domenica 23 luglio 2017
Carlo Di Legge
Luglio 2017
Oggi, domenica pomeriggio, la passo in colloquio
con il mio poeta messicano,
che a sua volta parla con John Cage: Silencio es musica,
musica no es silencio, e poi: Nirvana es samsara,
samsara no es nirvana. Non
basta: per una
di quelle strane coincidenze
che abbiamo sott’occhio senza farci caso,
immediatamente
un amico, che ogni tanto si fa vivo, mi manda una lettura di Itaca
di Kavafis, e
aggiunge le note
molto tristi e maestose d’una musica greca.
Pensando alle sincronie del mondo,
continuo ad imbattermi nel mio poeta:
Anima mundi, e el presente es perpetuo.
Sopraffatto da citazioni,
risalgo a prepararmi un caffè
e mi trovo nel fresco insolito (è luglio)
della giornata,
nella luce scolpita dei colori della montagna e del cielo.
Un pomeriggio, penso, si dissolve in incalcolabili caratteri
di pomeriggio, diventa segno,
e così la vita.
Non so se mi lascio vincere troppo facilmente, mentre
intorno si uccide per qualche sciocchezza,
e noi stessi siamo cacciatori e bersaglio,
in pensieri e opere, parole e omissioni.
In me, da non so dove, arriva un avviso:
cielo sopra, montagna sotto (tutto comincia a
mettersi insieme). Adesso la percezione
della montagna e del cielo
sta spostandosi, si fa materia
in quell’antico paradosso che ho davanti a me,
qui, in casa: sta sul tavolo, immobile
come una cosa qualunque, il Libro dei mutamenti,
il libro che non sta mai fermo.
No, mi vedo quasi scuotere il capo, non è un mondo per lo spirito,
o resta comunque
indeciso, che lo sia.
Ma un po’ più tardi vado al Libro,
e leggo, al segno Cielo sopra, montagna sotto, La ritirata. Riuscita.
Nel piccolo è propizia
perseveranza. E il mese, dice il
Libro, è adesso: luglio.
2 luglio 2017