Poesie | mercoledì 17 maggio 2017
Francesca Carbone
Quattro poesie
1.
"Il dolore per la crescita"
Kairòs, l’occasione è persa.
È stata stretta nelle maglie spietate dell’incognito.
Prova a sentire. La senti la voce stridula, il singhiozzo tremante,
la smania asfissiante dei suoi pensieri?
Kairòs, ormai rivolgi parole di disprezzo (1) a chi permane nella sua condizione.
“Ha superato l’età delle scuse, dei permessi, dei rimproveri.
È libera, lo capisci? Ha le chiavi della sua prigione (2)”
.
Kairòs, anche tu ormai rifiuti di sostenerla.
La lasci lì sola e perduta.
(1) È un superbo dal petto grosso.
(2) È distratta, le ha perse o le ha davanti agli occhi ma non le vede.
2.
"La burla"
Questo amore è una farsa,
è consumismo,
è una merce usurata barattata in uno squallido mercato,
è la sopravvivenza di chi possiede ma non sfrutta,
è la ricchezza di chi ha ma nasconde,
è lo schema di chi si è arreso alle sue dipendenze,
è il whisky a cui l’ubriaco è sottomesso.
Questo amore è metafisica, è sofistica, è il filosofare qualunquista
dei ciarlatani che non sanno godere del buon vino.
Questo amore è la croce di chi si arrende all’inganno, all’abitudine,
all’inerzia, alla polvere accumulata, agli agrumi aspri delle terre inquinate.
È poesia dei buffoni,
è menzogna degli arresi,
è una satira che ride di sé.
È la burla di un comico travestito da re.
3.
"Restano il pruno e il ciliegio"
Restano il pruno e il ciliegio
degli infiniti abbracci
sul colle rosaceo
nei tramonti spenti.
Fa gola l’aridità delle erbacce.
Fa eco lo stridore degli sterpi.
E i sognatori illusi si macchiano con le fragole.
4.
"Di poeti, idioti e puttane"
I poeti si amano sui cigli delle strade
in mezzo agli orti di viole
tra i re distratti
persi a fare i conti con le loro sottomissioni.
Tra i muri scalcinati,
donne, puttane e maghe,
l’oro nero della città
e l’idiota le ama.
I poeti si raccontano nei vicoli inquinati
le menzogne quotidiane
tra le scale sporche di un vecchio quartiere.
E l’odore del pane e il gusto del vino,
quello i poeti non lo sanno raccontare.
E l’idiota beve
ed è già pronta a cedere la puttana
il piacere che esplode
nei piccoli vicoli della città.