Poesie | giovedì 23 luglio 2015
Carlo Di Legge
Equilibrio
Terra ferma che quasi non si vede.
Mare insolito. Oggi
si fa strada con verità,
come un colore deciso.
Una stella.
Acqua che passa,
l’esperienza non ha muri
ma scogli sommersi.
Mare abisso,
nessun giorno fa ritorno.
Corda tesa,
spazio a perdita d’occhio:
mia fune, fammi ancora strada.
Passo esitante, oscillazioni
del corpo e delle braccia,
della testa,
per compensare lo squilibrio
continuo dell’istante.
La misura s’inventa.
Mio corpo che non mente, fa’ che trovi
la variabile misura,
se è scritto
basta tendere un passo dopo l’altro.
Quanto tempo a fare un passo.
Mai lungo quanto sembra,
ma dipende.
In qualche modo, il tempo è finito.
Meraviglia.
Non è più questione di tempo.
17.7.2015