Poesie | sabato 24 maggio 2014
Carlo Di Legge
Nella notte di nascita
Senza parole d’ordine,
m’hai riconosciuto,
nel tuo paese arrampicato.
Di noi,
ognuno ha dato le forme che sapeva.
Ci siamo ringraziati quanto basta.
Sembra.
Lo sai, non mi ritrovo nello stretto dei tuoi vicoli,
e poi li conosco: non si può, non si deve …
Altri sono i miei.
Diversamente stretti.
Come i tuoi, orientati all’aperto,
sulle forme del niente …
Una differenza –
ho elenchi poveri della trascendenza.
Ora,
ogni senso apre alla notte di maggio:
una cupola sul bosco delle stelle.
Quando la tristezza mi assale
la chiudo dentro e vado a spasso.
Cammino silenzioso. Siedo
sulla prima panchina
ed è come se nessuno mi vedesse.
Senza te
nella notte di nascita scompaio.
Nocera Inferiore, 24 maggio 2014
Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia.
Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti.
Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente.
Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.
Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete.
A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà.
A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi.
A volte c’è un bisogno di poesia.
In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.