Poesie | martedì 26 novembre 2013
Carlo Di Legge
Il lavoro su di sé
Spera il meglio.
Cambia piuttosto te stesso
che gli altri,
secondo antichi consigli.
Se ci sono porte che chiudono,
non sei mai stato di quelle.
Si presenta l’enigma –
ti avvolge, come una marea:
non è che illusione.
Viene, l’orgoglio: forse
la tua casa è l’orgoglio?
Non far paura, ma accogli.
È qui, dove ospitare amici,
come un paese d’uomini e donne,
solidali per imprese senza invidia.
Osserva il dolore, quando assale: pensa
che non sei solo. Eppure
si fa strada? Ma a volte (non
sempre) sai come fare .
Tutto può restare:
cosa è perduto, che non ti accompagni?
Nel giardino, intorno a te,
coltiva l’erba della gratitudine.
Cura piante d’ombra, fitte di presenze.
Ci sono porte per chiudere e fermare:
non sei tu.
Chi vuole, resti, chi non vuole, vada.
Tu sei la porta che gira per aprire.
Nocera Inferiore, 19.11.2013