Poesie | domenica 25 marzo 2012

Lucia Vitelli

Viaggio in brevità

L’inverno è ancora qui, ma la natura
per tregua o per dolcezza
è gemma.

L’amo
quando si veste di tramonto
lasciando un carico di
riserbo sull’erba.
Sparse le lunghe fiamme,
il calore estivo si attende
lungo il muro nero di cinta.

È in fiore il melo del vicino
e qualche petalo arriva nel mio
giardino:
messaggi silenziosi
tracciano segni sereni
contro
un potere opaco,
chiuso in una stanza,
che continua a offendere
anche quando è inerme.

Contami i giorni
e leviga le pietre
in sabbia di lune,
che il tuo spirito nomade
si adoperi perché
in brevità io giunga,
ovunque c’è un varco.


Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.