Questo freddo
Paola D'Agostino
Un uomo senza nome affetto da una strana forma di "ipotermia cronica" si rinchiude in casa e osserva il mondo attraverso l'occhio elettronico di una webcam. Questo freddo è il suo diario delirante. Nel frattempo, per resistere ai brividi, colleziona paure e recriminazioni che invia, sotto forma di mail o di ossessione, a tutti i fantasmi del proprio passato. Questo freddo è il racconto di un vuoto siderale in cui corpo e mente hanno smesso di seguirsi, o il diario immobile e tragico di un ricorrente pensiero delirante. Una waste land virtuale, apocalittica, nella quale il tempo fa fatica a trovare il proprio spazio. Una scrittura glaciale e tagliente, che scava abissi tra le parole e le cose.
Su Paola D'Agostino
Una sorta di manovale delle parole: le insegna, le traduce, le scrive. Nel 1998 si è laureata in Lingua e Letteratura Portoghese all’Orientale di Napoli, con una tesi sul “Libro dell’inquietudine” di Pessoa. Dal 2000 risiede in Portogallo, e dal 2002 insegna all’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona. Ha curato l’antologia “Dall’Asilo dell’Invisibile” (Napoli, 1998) e pubblicato testi di narrativa e critica letteraria. Ha collaborato alla drammaturgia dello spettacolo “A árvore do Tenéré” (regia di Luca Aprea, Lisbona, 2002). “Largo delle necessità” è il suo primo romanzo.
I Coltelli
Testi che a volte fanno male, feriscono, tagliano, lacerano, sezionano. Libri che colpiscono, e che segnano momenti di improvvisa frattura e lesioni che si aprono inattese. Esistenze che sotto una superficie compatta nascondono frammenti incoerenti...