Terra di luce e di fantasmi
Luca Cerullo
Sarebbe troppo facile aggrapparsi alla lucentezza dei luoghi descritti in questi racconti, i Campi Flegrei con le loro luci, gli incantevoli scorci di Procida e dei litorali selvaggi.
Troppo facile per chi, giorno dopo giorno, vede la propria terra mutare, sotto gli occhi diffidenti di chi la vive, di chi la ama, nonostante tutto.
Queste storie cercano solo di raccontare l’amore, la passione che ancora esiste tra gli splendidi scorci delle isole, le infinite gemme del mare, delle colline, delle coste e i vicoli sporchi e bui.
Sarebbe troppo facile descrivere la luce senza mostrare anche il lato oscuro delle storie che s’intrecciano e che vivono tra le pagine di questo libro: i fantasmi, i segreti degli anfratti, della vita.
Questi racconti sono fatti di attimi in cui tutto scintilla e di altri in cui si avverte, scuro come la notte, “il Tempo,
grande scultore”.
Su Luca Cerullo
Luca Cerullo è nato a Napoli nel 1984, ma si dice flegreo, prima che napoletano. Si è laureato nel 2006 in “Lingue e Culture Comparate” all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, dove ha approfondito lo studio delle lingue romanze, in particolare dello spagnolo e del romeno. Scrive da sempre, scegliendo molto spesso i Campi Flegrei come teatro per le sue storie. Ha pubblicato Racconti invisibili (Aletti 2007). "Terra di luci e di fantasmi" è il primo libro dedicato alla sua terra.
I Coltelli
Testi che a volte fanno male, feriscono, tagliano, lacerano, sezionano. Libri che colpiscono, e che segnano momenti di improvvisa frattura e lesioni che si aprono inattese. Esistenze che sotto una superficie compatta nascondono frammenti incoerenti...
In “Terra di luci e di fantasmi” Luca Cerullo crea personaggi per poi disporli su di una terra che conosce bene: Napoli. Ogni vicolo, ogni strada, ogni spiaggia, ogni anfratto descritto è vero, vivo, reale.
Spietata e cruda, la vita di ogni personaggio si muove su questa terra, ''terra di luci e di fantasmi'', e si fa portavoce di un mistero ben più grande e intenso.
L'amore, la morte, il dolore, la solitudine, la vita: tutto ciò si rincorre nelle parole dei personaggi, nel teatro mondano che è la vita di tutti i giorni, scritta e raccontata in questi semplici e intensi racconti.
I protagonisti-narratori sembrano avere un comune denominatore nella figura che è al centro del racconto principale della raccolta: Non sono mai stata tua. È Stefano che si sente solo, Stefano che è ''un concentrato di noia e pigrizia'', Stefano che si fa, probabilmente, portavoce dell'angoscia, della paura, dei sogni, delle aspettative, del dolore di tutti i personaggi (maschili) della raccolta.
L'amore e la morte sono al centro della poetica di Luca Cerullo: l'amore e la morte sono i veri protagonisti, il vero sfondo, la vera ''Terra'' dell'ispirata vena narrativa dell’autore.
L'amore che molte volte sorride e s'affaccia al sesso ma che sesso non diventa mai, se non nelle tristi parole di Rita: ''mi faceva schifo, e mi veniva da vomitare'', parole che suggellano un personaggio femminile triste e disincantato, Rita, che racchiude in sé, probabilmente, quell'idea di femminilità che Luca porta in scena, in ogni racconto.
E la morte. La morte che è sempre presente. La morte che arriva e spazza via tutto, come se non fosse mai esistito. La morte che porterà via il padre del piccolo protagonista di ''Casa Marbly''. La morte e la malattia che “per un istante mi parve vederla scorrere dentro di lui, come un veleno in un'ampolla''.
È suggestione. È sentimento. È poesia.
Luca Cerullo non è solo un semplice narratore; Luca Cerullo non dipinge solo personaggi facendoli dono di vita propria; Luca Cerullo è innanzitutto un poeta, un poeta romantico e vagabondo. Molto spesso la narrazione si apre in piccoli squarci poetici, vivide e fervide immagini che sono l’espressione più intensa del linguaggio di Luca Cerullo.
Luca Cerullo ha saputo, nei suoi racconti, trovare la formula magica, farla sua e imprimerla forte, decisa, prorompente sulla carta sporca d'inchiostro: Poesia e Vita, Poesia e Narrativa, Poesia e Nostalgia.
Ogni racconto è un piccolo mondo. Un piccolo mondo di cui tutti noi, giovani e avidi lettori, abbiamo bisogno.Giuseppe Sterlicco